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Storia D'Italia, L'estate di San Martino (418-425) - Ep. 27 (3)

L'estate di San Martino (418-425) - Ep. 27 (3)

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Probabilmente se Valentiniano fosse stato a Ravenna non ci sarebbe stato alcun problema, ma stante le cose non c'era a Ravenna nessun candidato ovvio al trono dell'occidente, nessuno che il Senato e l'esercito potessero acclamare seduta stante Augusto.

I molti subordinati capaci che avevano fatto carriera sotto Costanzo iniziarono a sgomitare per guadagnare posizioni, fino a che le camere riunite – pardon – il Senato, i vertici burocratici e l'esercito si accordarono per incoronare augusto un burocrate di lungo corso, un certo Giovanni detto primicerio, perché era il primicerius notariorum, una sorta di Capo di gabinetto o di Ministro del governo imperiale. Insomma, un leader nato.

Dietro il nostro burocrate c'erano però i militari: innanzitutto Castino, ma anche una stella nascente del firmamento romano. Un uomo di cui parleremo a lungo nei prossimi episodi, un generale e politico romano del tutto originale, un certo Ezio.

Flavio Ezio era nato – ma guarda un po' – in Illirico. Suo padre era forse di sangue gotico ma la madre era un'aristocratica italica, quindi Ezio non era il solito, duro militare illirico di umili origini. In quanto rampollo di sangue blu gli toccò una giovinezza piuttosto movimentata. Quando Stilicone strinse il patto con Alaric volto a invadere l'impero d'oriente, nel 405, Ezio fu uno dei rampolli di buona famiglia inviati come ostaggi per garantire l'accordo da parte romana. Ezio visse con Alaric e i suoi fino al 408, a quanto pare ingraziandoseli visto che lo lasciarono andare nonostante la rottura del patto alla morte di Stilicone, nel 408. Aveva 17 anni.

Ravenna aveva però urgente bisogno di intrattenere buoni rapporti con gli Unni e quindi Ezio non fece a tempo a disfare le valigie che fu rispedito come ostaggio presso i feroci Borg e il loro re Uldin. Ezio passò diversi anni presso gli Unni, imparando a vivere e combattere come loro. Imparò quasi sicuramente la loro lingua. Il ragazzo aveva una chiara, innata e formidabile capacità di costruire rapporti di amicizia e relazioni politiche. Era scaltro e intelligente e gli Unni chiaramente adoravano questo strano e marziale principe Romano, così diverso dai suoi civilizzati coetanei. La apprezzarono al punto che Ezio fu sempre capace di contare sul loro aiuto negli anni a venire, cosa piuttosto ironica per quelli tra di voi che sanno con chi un giorno Ezio finirà per incrociare le spade.

Occidente e oriente di nuovo in guerra

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Costantinopoli

Proprio in virtù dei suoi antichi rapporti con gli Unni, Ezio verrà inviato da Giovanni e Castino presso i nomadi, con il compito di assoldare un esercito capace di combattere l'inevitabile guerra civile. Perché il nuovo regime non si faceva nessuna illusione sulla risposta di Costantinopoli. Allo stesso tempo il regime ricevette anche la brutta notizia che Bonifacio, sempre un fedele seguace di Galla, rifiutava di riconoscere Giovanni e quindi manteneva Cartagine e l'Africa legata a Costantinopoli e alla dinastia legittima dei teodosiani: va da sé che le spedizioni di grano all'Italia cessarono immediatamente.

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A Costantinopoli Teodosio e Pulcheria andarono ovviamente su tutte le furie e decisero di inviare i loro migliori generali a Ravenna: si trattava di Ardabur e suo figlio Aspar, due generali di etnia Alanico-Gotica. Per rendere ancora più chiaro il messaggio Teodosio e Pulcheria elevarono all'istante alla dignità di Cesare il loro nipotino: Valentiniano, che da questo momento chiameremo Valentiniano III.

Come era già accaduto due volte ai tempi di Teodosio una spedizione militare fu inviata in occidente per rimettere al loro posto degli usurpatori del divino diritto a governare della premiata ditta Teodosiana: non tutto andò per il liscio immediatamente, la nave di Ardabur fu mandata fuori rotta da una tempesta e il generale dell'oriente fu catturato dalle truppe di Giovanni e portato a Ravenna, in modo da usarlo come ostaggio. Ma questa strategia fu controproducente: una volta a Ravenna, e in stato semilibero, Ardabur fece capire a tutti quelli che volevano ascoltarlo che una immensa armata orientale era in arrivo e che sarebbe stato molto utile alla salute dei presenti di cambiare bandiera prima che fosse troppo tardi. All'arrivo di tale immensa armata molti dei generali di Giovanni defezionarono. Dopo una breve battaglia Giovanni fu catturato e portato ad Aquileia, dove gli fu prima tagliata la mano e poi fu decapitato, come monito ai futuri usurpatori.

Diecimila ragioni per trovare un accordo

Il caso volle che esattamente tre giorni dopo si presentò ad Aquileia Ezio, di ritorno dalla Pannonia alla testa di un esercito di almeno 10.000 feroci cavalieri Unni che avevano risposto alla sua chiamata. Ezio con un'occhiata capì la situazione, ma non si scompose: aveva 10.000 buone ragioni per negoziare un accordo vantaggioso per lui. Ezio fece presente ai Teodosiani che avrebbe ancora potuto fare molti danni con i suoi Unni che – beninteso – si fidavano solo di lui. Galla negoziò direttamente con Ezio e strinse un patto di compromesso: Ezio avrebbe ottenuto la carica di Magister Militum per Gallias, il plenipotenziario militare delle Gallie. I suoi uomini sarebbero stati lautamente pagati e lui sarebbe tornato nell'alveo del partito Teodosiano. Tutti felici.

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Fu così che, dopo questa breve campagna, nel 425 Valentiniano III e Galla Placidia poterono tornare a Ravenna da trionfatori: il 23 ottobre del 425 Valentiniano III fu proclamato Augusto dell'Impero d'occidente con tutta la pompa di cui era capace l'antica capitale, Roma. Il suo sarà uno dei più lunghi regni dell'Impero Romano.

L'effimero trionfo dell'Oriente

Il 425 segna una parziale svolta nella politica imperiale: l'oriente conquista inequivocabilmente l'occidente e pone fine ad un trentennio di disaccordi tra le due corti che durava dalla morte di Teodosio. L'Impero torna in sostanza unito, perché è ora chiaro a tutti che Teodosio – e di converso Pulcheria – hanno un ruolo molto più importante di quello dell'infante Valentiniano. Teodosio diviene in sostanza l'augusto senior e Costantinopoli la vera capitale di tutto l'impero, ogni velleità di concorrenza di Ravenna viene definitivamente accantonata. Valentiniano III fu anche fidanzato alla figlia di Teodosio, Licinia Eudossia, in modo da ricongiungere i due rami della famiglia imperiale, come faranno secoli dopo, a lungo, gli Asburgo di Spagna e Austria.

Olimpiodoro, lo storico di questi anni travagliati dell'impero, conclude così la sua opera: la storia dei disastri dell'occidente sembra essere al termine, un imperatore legittimo e giovane siede sul trono degli augusti, con il pieno sostegno di Costantinopoli e sotto la guida della sua capace e scaltra madre, Galla Placidia. Si annunciano lunghi anni di pace per l'impero.

Nel prossimo episodio i Romani tornano invece a farsi la guerra: neanche Galla potrà governare da sola il caos dell'occidente, i dignitari della corte scateneranno una lotta senza quartiere per diventare il potere dietro al trono. Solo uno di loro riuscirà nell'impresa.

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L'estate di San Martino (418-425) - Ep. 27 (3) Der Sommer des Heiligen Martin (418-425) - Ep. 27 (3) The Summer of St. Martin (418-425) - Ep. 27 (3) O verão de São Martinho (418-425) - Ep. 27 (3)

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Probabilmente se Valentiniano fosse stato a Ravenna non ci sarebbe stato alcun problema, ma stante le cose non c'era a Ravenna nessun candidato ovvio al trono dell'occidente, nessuno che il Senato e l'esercito potessero acclamare seduta stante Augusto. Probably if Valentinian had been in Ravenna there would have been no problem, but as things stood, there was no obvious candidate for the throne of the West in Ravenna, no one whom the Senate and the army could acclaim sitting there, Augustus.

I molti subordinati capaci che avevano fatto carriera sotto Costanzo iniziarono a sgomitare per guadagnare posizioni, fino a che le camere riunite – pardon – il Senato, i vertici burocratici e l'esercito si accordarono per incoronare augusto un burocrate di lungo corso, un certo Giovanni detto primicerio, perché era il primicerius notariorum, una sorta di Capo di gabinetto o di Ministro del governo imperiale. ||||||||||||elbowing||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| The many capable subordinates who had risen through the ranks under Constantius began to scramble for positions, until the assembled chambers-pardon-the Senate, the bureaucratic leadership, and the army agreed to crown augustus a longtime bureaucrat, a certain John called primicerius, because he was primicerius notariorum, a kind of chief of staff or minister of the imperial government. Insomma, un leader nato. In short, a born leader.

Dietro il nostro burocrate c'erano però i militari: innanzitutto Castino, ma anche una stella nascente del firmamento romano. Behind our bureaucrat, however, were the military: first and foremost Castino, but also a rising star in the Roman firmament. Un uomo di cui parleremo a lungo nei prossimi episodi, un generale e politico romano del tutto originale, un certo Ezio. A man we will talk about at length in future episodes, a completely original Roman general and politician, one Aetius.

Flavio Ezio era nato – ma guarda un po' – in Illirico. Flavius Aetius was born-but look at that-in Illyricum. Suo padre era forse di sangue gotico ma la madre era un'aristocratica italica, quindi Ezio non era il solito, duro militare illirico di umili origini. His father may have been of Gothic blood but his mother was an Italic aristocrat, so Aetius was not the usual, tough Illyrian military man of humble origins. In quanto rampollo di sangue blu gli toccò una giovinezza piuttosto movimentata. |||||||||youth||eventful As a blue-blood scion, a rather eventful youth befell him. Quando Stilicone strinse il patto con Alaric volto a invadere l'impero d'oriente, nel 405, Ezio fu uno dei rampolli di buona famiglia inviati come ostaggi per garantire l'accordo da parte romana. When Stilicho made the pact with Alaric aimed at invading the eastern empire in 405, Aetius was one of the scions of good families sent as hostages to secure the deal on the Roman side. Ezio visse con Alaric e i suoi fino al 408, a quanto pare ingraziandoseli visto che lo lasciarono andare nonostante la rottura del patto alla morte di Stilicone, nel 408. Aveva 17 anni.

Ravenna aveva però urgente bisogno di intrattenere buoni rapporti con gli Unni e quindi Ezio non fece a tempo a disfare le valigie che fu rispedito come ostaggio presso i feroci Borg e il loro re Uldin. However, Ravenna urgently needed to maintain good relations with the Huns, so Aetius did not have time to unpack his bags and was sent back as a hostage to the fierce Borg and their king Uldin. Ezio passò diversi anni presso gli Unni, imparando a vivere e combattere come loro. Aetius spent several years with the Huns, learning to live and fight like them. Imparò quasi sicuramente la loro lingua. He almost certainly learned their language. Il ragazzo aveva una chiara, innata e formidabile capacità di costruire rapporti di amicizia e relazioni politiche. Era scaltro e intelligente e gli Unni chiaramente adoravano questo strano e marziale principe Romano, così diverso dai suoi civilizzati coetanei. La apprezzarono al punto che Ezio fu sempre capace di contare sul loro aiuto negli anni a venire, cosa piuttosto ironica per quelli tra di voi che sanno con chi un giorno Ezio finirà per incrociare le spade.

Occidente e oriente di nuovo in guerra

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Costantinopoli

Proprio in virtù dei suoi antichi rapporti con gli Unni, Ezio verrà inviato da Giovanni e Castino presso i nomadi, con il compito di assoldare un esercito capace di combattere l'inevitabile guerra civile. Precisely because of his ancient relationship with the Huns, Ezio will be sent by John and Castinus to the nomads, with the task of hiring an army capable of fighting the inevitable civil war. Perché il nuovo regime non si faceva nessuna illusione sulla risposta di Costantinopoli. Because the new regime had no illusions about Constantinople's response. Allo stesso tempo il regime ricevette anche la brutta notizia che Bonifacio, sempre un fedele seguace di Galla, rifiutava di riconoscere Giovanni e quindi manteneva Cartagine e l'Africa legata a Costantinopoli e alla dinastia legittima dei teodosiani: va da sé che le spedizioni di grano all'Italia cessarono immediatamente.

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A Costantinopoli Teodosio e Pulcheria andarono ovviamente su tutte le furie e decisero di inviare i loro migliori generali a Ravenna: si trattava di Ardabur e suo figlio Aspar, due generali di etnia Alanico-Gotica. In Constantinople, Theodosius and Pulcheria obviously went on a rampage and decided to send their best generals to Ravenna: these were Ardabur and his son Aspar, two generals of Alanic-Gothic ethnicity. Per rendere ancora più chiaro il messaggio Teodosio e Pulcheria elevarono all'istante alla dignità di Cesare il loro nipotino: Valentiniano, che da questo momento chiameremo Valentiniano III.

Come era già accaduto due volte ai tempi di Teodosio una spedizione militare fu inviata in occidente per rimettere al loro posto degli usurpatori del divino diritto a governare della premiata ditta Teodosiana: non tutto andò per il liscio immediatamente, la nave di Ardabur fu mandata fuori rotta da una tempesta e il generale dell'oriente fu catturato dalle truppe di Giovanni e portato a Ravenna, in modo da usarlo come ostaggio. Ma questa strategia fu controproducente: una volta a Ravenna, e in stato semilibero, Ardabur fece capire a tutti quelli che volevano ascoltarlo che una immensa armata orientale era in arrivo e che sarebbe stato molto utile alla salute dei presenti di cambiare bandiera prima che fosse troppo tardi. ||||||||||||semi-free|Ardabur|||||||||||||||||||||||||||||||||| All'arrivo di tale immensa armata molti dei generali di Giovanni defezionarono. Upon the arrival of such an immense army many of John's generals defected. Dopo una breve battaglia Giovanni fu catturato e portato ad Aquileia, dove gli fu prima tagliata la mano e poi fu decapitato, come monito ai futuri usurpatori.

Diecimila ragioni per trovare un accordo

Il caso volle che esattamente tre giorni dopo si presentò ad Aquileia Ezio, di ritorno dalla Pannonia alla testa di un esercito di almeno 10.000 feroci cavalieri Unni che avevano risposto alla sua chiamata. As chance would have it, exactly three days later Aetius showed up in Aquileia, returning from Pannonia at the head of an army of at least 10,000 fierce Hun horsemen who had answered his call. Ezio con un'occhiata capì la situazione, ma non si scompose: aveva 10.000 buone ragioni per negoziare un accordo vantaggioso per lui. Ezio fece presente ai Teodosiani che avrebbe ancora potuto fare molti danni con i suoi Unni che – beninteso – si fidavano solo di lui. Galla negoziò direttamente con Ezio e strinse un patto di compromesso: Ezio avrebbe ottenuto la carica di Magister Militum per Gallias, il plenipotenziario militare delle Gallie. I suoi uomini sarebbero stati lautamente pagati e lui sarebbe tornato nell'alveo del partito Teodosiano. His men would be lavishly paid and he would return to the fold of the Theodosian party. Tutti felici.

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Fu così che, dopo questa breve campagna, nel 425 Valentiniano III e Galla Placidia poterono tornare a Ravenna da trionfatori: il 23 ottobre del 425 Valentiniano III fu proclamato Augusto dell'Impero d'occidente con tutta la pompa di cui era capace l'antica capitale, Roma. So it was that, after this brief campaign, in 425 Valentinian III and Galla Placidia were able to return to Ravenna as triumphants: on October 23, 425, Valentinian III was proclaimed Augustus of the Western Empire with all the pomp of which the ancient capital, Rome, was capable. Il suo sarà uno dei più lunghi regni dell'Impero Romano. His would be one of the longest reigns of the Roman Empire.

L'effimero trionfo dell'Oriente

Il 425 segna una parziale svolta nella politica imperiale: l'oriente conquista inequivocabilmente l'occidente e pone fine ad un trentennio di disaccordi tra le due corti che durava dalla morte di Teodosio. L'Impero torna in sostanza unito, perché è ora chiaro a tutti che Teodosio – e di converso Pulcheria – hanno un ruolo molto più importante di quello dell'infante Valentiniano. The Empire is in essence united again, because it is now clear to all that Theodosius-and conversely Pulcheria-have a much more important role than that of the infant Valentinian. Teodosio diviene in sostanza l'augusto senior e Costantinopoli la vera capitale di tutto l'impero, ogni velleità di concorrenza di Ravenna viene definitivamente accantonata. Theodosius becomes in essence the senior augustus and Constantinople the true capital of the entire empire, any vague hopes of competition from Ravenna being permanently set aside. Valentiniano III fu anche fidanzato alla figlia di Teodosio, Licinia Eudossia, in modo da ricongiungere i due rami della famiglia imperiale, come faranno secoli dopo, a lungo, gli Asburgo di Spagna e Austria.

Olimpiodoro, lo storico di questi anni travagliati dell'impero, conclude così la sua opera: la storia dei disastri dell'occidente sembra essere al termine, un imperatore legittimo e giovane siede sul trono degli augusti, con il pieno sostegno di Costantinopoli e sotto la guida della sua capace e scaltra madre, Galla Placidia. Si annunciano lunghi anni di pace per l'impero.

Nel prossimo episodio i Romani tornano invece a farsi la guerra: neanche Galla potrà governare da sola il caos dell'occidente, i dignitari della corte scateneranno una lotta senza quartiere per diventare il potere dietro al trono. Solo uno di loro riuscirà nell'impresa. Only one of them will succeed.

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Grazie mille per la lettura! Se pensate di volermi sostenere, potete donare qui a fianco 10 euro su Paypal, oppure andate su www.patreon.com/italiastoria per sostenermi in modo regolare! Se volete inviarmi commenti o domande, scrivetemi a info@italiastoria.com. Se il podcast vi interessa vi prego di lasciare una recensione, le leggo tutte! Seguitemi su Instagram, Facebook o Twitter all'account italiastoria. Alla prossima puntata!